Sanderson Brandon - Cronache folgoluce 01 - 2010 - La via dei re by Sanderson Brandon

Sanderson Brandon - Cronache folgoluce 01 - 2010 - La via dei re by Sanderson Brandon

autore:Sanderson Brandon [Sanderson Brandon]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788834717745
Google: HmRSXwAACAAJ
editore: Fanucci
pubblicato: 2011-04-14T21:00:00+00:00


«Camminai da Abamabar a Urithiru.»

Questa citazione dall'Ottava Parabola de La via dei re sembra contraddire Varala e Sinbian, che affermano entrambe che la città non era accessibile a piedi. Forse fu costruita una via, o forse Nohadon parlava in modo metaforico.

I pontieri non sono fatti per sopravvivere...

Kaladin si sentiva la mente annebbiata. Sapeva di essere dolorante, ma a parte quello fluttuava. Come se la sua testa fosse staccata dal corpo e rimbalzasse da pareti e soffitti.

«Kaladin!» sussurrò una voce preoccupata. «Kaladin, per favore. Per favore, non essere più ferito.»

I pontieri non sono fatti per sopravvivere... Perché quelle parole lo turbavano così tanto? Si ricordò cos'era accaduto, usando il ponte come uno scudo, gettando nello scompiglio l'esercito, condannando l'assalto. Folgopadre, pensò, sono un idiota!

«Kaladin?»

Era la voce di Syl. Si arrischiò ad aprire gli occhi e guardò un mondo alla rovescia, col cielo che si estendeva sotto di lui, il familiare deposito di legname nell'aria sopra di lui.

No. Era lui a essere alla rovescia. Appeso contro il lato della caserma del Ponte Quattro. L'edificio Animutato era alto quindici piedi alla sommità, con un tetto un poco a spiovente. Kaladin era legato per le caviglie con una corda, che - a sua volta - era fissata a un anello inserito nel tetto a spiovente. Lo aveva visto accadere ad altri pontieri. Uno che aveva commesso un omicidio nell'accampamento, un altro che era stato colto a rubare per la quinta volta.

Aveva la schiena verso la parete, in modo da guardare verso est. Le sue braccia erano libere, pendevano ai suoi fianchi, e quasi toccavano terra. Gemette di nuovo, dolorante dappertutto.

Come lo aveva addestrato suo padre, iniziò a pungolarsi il fianco per controllare se avesse delle costole rotte. Trasalì nel trovarne diverse che erano deboli, almeno incrinate. Probabilmente rotte. Si tastò anche la spalla, dove temeva che la clavicola fosse rotta. Uno dei suoi occhi era gonfio. Il tempo avrebbe mostrato se aveva subito qualche serio danno interno.

Si sfregò la faccia e croste di sangue secco si staccarono, cadendo verso terra. Taglio sulla testa, naso insanguinato, labbro rotto. Syl gli atterrò sul petto, i piedi piantati sul suo sterno, le mani strette davanti a lei. «Kaladin?»

«Sono vivo» borbottò lui, le parole biascicate per via del labbro gonfio. «Cos'è successo?»

«Sei stato picchiato da quei soldati» disse lei, dando l'impressione di diventare più piccola. «Io mi sono vendicata di loro. Ne ho fatto inciampare uno tre volte oggi.» Pareva preoccupata.

Lui si ritrovò a sorridere. Per quanto tempo un uomo poteva stare appeso così, col sangue che gli andava alla testa?

«C'è stato parecchio trambusto» disse Syl piano. «Penso che diversi uomini siano stati degradati. Quel soldato, Lamaril, lui...»

«Cosa?»

«È stato giustiziato» disse Syl, ancora più piano. «L'ha fatto l'altoprincipe Sadeas in persona, quando l'esercito è tornato dall'altopiano. Ha detto qualcosa sul fatto che la responsabilità ultima ricadeva sugli occhichiari. Lamaril continuava a urlare che tu avevi promesso di scagionarlo e che era Gaz che andava punito al suo posto.»

Kaladin sogghignò mestamente. «Non avrebbe dovuto farmi picchiare fino a perdere conoscenza.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.